Confimprese Palermo: “A rischio i pagamenti del Cup”

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“Il Comune mandi agli operatori commerciali gli appositi bollettini via PEC, per consentire il pagamento e la rateizzazione dell’imposta”

Dopo avere incassato il sì del Consiglio comunale al differimento del CUP al 28 febbraio, dilazione che ha consentito una boccata di ossigeno per l’intero settore imprenditoriale coinvolto, Confimprese Palermo torna sull’argomento e scrive al Sindaco di Palermo Roberto Lagalla, all’ Assessora al Bilancio Brigida Alaimo, al  Presidente della Prima Commissione Giuseppe Milazzo, al Presidente della Sesta Commissione Ottavio Zacco e al Responsabile  dell’Ufficio Tributi  Maria Mandalà.

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Ma cosa è successo dopo il via libera alla dilazione e alla rateizzazione, invocata da Confimprese Palermo?

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“il pagamento del Canone Unico Patrimoniale che ha sostituito il pagamento della tassa per l’occupazione del suolo pubblico a partire dal 2021  avviene attraverso il sistema pago-pa,– avverte Giovanni Felice, presidente di Confimprese Palermo – e, per potere eseguire il pagamento, necessita di apposito bollettino emesso dal Comune. In mancanza di questo, gli operatori commerciali interessati non possono procedere a versare l’imposta”.

Ma c’è di più. “Non abbiamo ricevuto alcuna indicazione circa una importante possibilità – spiega Felice – secondo la quale gli operatori commerciali su aree pubbliche, che hanno una concessione temporanea, pagando entro la scadenza, hanno diritto ad uno sconto del 50 per cento. Non sappiamo come fare valere questo sconto”.

Il Comune aveva già provveduto all’invio dei pagamenti in una unica rata mentre il provvedimento del Consiglio Comunale prevede la possibilità di pagare in quattro rate.

        “Ritengo opportuno e doveroso ringraziare gli operatori del Comune che seguono questo settore– continua Felice – con uno sforzo straordinario stanno contattando telefonicamente tutti gli interessati che avevano presentato istanza di rateizzazione per inviare loro i bollettini corretti, ma allo stesso tempo rimangono aperti due problemi: la comunicazione avviene a mezzo di invio per posta ordinaria e può subire ritardi e non sono contenuti i bollettini delle quattro rate”.

Le modalità utilizzate finora comportano delle difficoltà. “Appare del tutto evidente che non esiste alcun riscontro dell’avvenuta consegna dell’avviso di pagamento – spiega il numero uno di Confimprese Palermo –  ed inoltre, anche se qualcuno, che non ha ricevuto la notifica, volesse procedere al pagamento in forma autonoma, non potrebbe farlo poiché non avrebbe il bollettino “pago-pa” per procedere. I bollettini infatti non sono predisposti al pagamento con pago-pa.

Confimprese chiede quindi all’amministrazione comunale se gli operatori possono in autonomia, con l’ausilio dei tecnici presenti in Confimprese, individuare l’importo da pagare, attraverso il cassetto fiscale o facendo il calcolo, e pagarlo  attraverso  un modo alternativo al sistema pago-pa e se sia possibile accelerare, inviando gli avvisi di pagamento via PEC, dato che mancano pochi giorni alla scadenza del 28 febbraio ed alcuni operatori rischiano di pagare il doppio del dovuto.

“Il pagamento dei tributi deve essere il più semplice e chiaro possibile, specie in settori, come il commercio su aree pubbliche – chiosa Felice – dove potrebbe essere diffusa un’alta percentuale di soggetti a bassa scolarizzazione, e dove l’età media avanzata potrebbe creare difficoltà nell’uso delle tecnologie. Per questa ragione è necessaria un’ informazione il più capillare possibile. Noi faremo la nostra parte e saremo al fianco dei nostri associati ma abbiamo bisogno di un chiarimento urgente sulla questione”.

 

 

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